In data odierna, presso il Teatro di Limbiate, si è svolto l’incontro con la scrittrice Francesca Bommarito, autrice del libro “Albicocche e sangue“. L’evento, parte del progetto “La Nave della Legalità” promosso dal Comune di Limibiate e dall’Istituto Da Vinci, ha visto la partecipazione degli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado.
La signora Bommarito, sorella di Giuseppe Bommarito, carabiniere tragicamente scomparso nella strage mafiosa di via Scobar a Palermo, ha condiviso con i presenti la sua toccante testimonianza. Il suo intervento si è focalizzato sulla ricerca della verità riguardo alla morte del fratello e sul prezzo che la sua famiglia ha dovuto pagare in questa lunga battaglia.
Attraverso un racconto appassionato, l’autrice ha ripercorso le tappe della sua scoperta della scomparsa del fratello e delle verità celate dietro la sua morte. Dopo anni di silenzio e omertà, la famiglia Bommarito è venuta a conoscenza del fatto che Giuseppe era stato ucciso per aver svolto il proprio dovere in un contesto di illegalità e omertà, dove la mafia esercitava un potere oppressivo. Il carabiniere, infatti, aveva redatto un rapporto in cui denunciava un incontro tra diverse figure, tra cui un mafioso.
La signora Bommarito ha sottolineato come la morte di suo fratello non debba rimanere vana, esortando i giovani a non rimanere indifferenti di fronte a ingiustizie e atti di illegalità. Il suo messaggio è stato un invito a non voltare le spalle di fronte a chi subisce violenza e a non cedere alla paura.
Insieme a Francesca Bommarito, erano presenti il Comandante dei Carabinieri della Compagnia di Desio, Cristiano Barboni, e il Sindaco di Limbiate, Antonio Romeo.
Il Comandante Barboni ha incentrato il suo intervento sull’importanza della legalità, invitando i giovani a prendere sempre una posizione di fronte ai problemi e a non cadere nell’indifferenza.
Il Sindaco Romeo ha concluso l’incontro ringraziando la scrittrice e il comandante, e ha rivolto un appello ai ragazzi affinché mantengano viva la memoria di coloro che hanno sacrificato la propria vita per combattere l’illegalità.
L’obiettivo primario del progetto “La Nave della Legalità” è sensibilizzare gli studenti sul tema della legalità, promuovendo una coscienza civile e democratica, il rispetto delle regole, la conoscenza del contesto mafioso, la solidarietà nei confronti delle vittime di mafia e la trasmissione di valori e modelli culturali di contrasto alle mafie.
La strage di via Scobar, avvenuta il 13 giugno 1983, è un evento tragico in cui persero la vita il Capitano Mario D’Aleo, comandante della Compagnia Carabinieri di Monreale, l’Appuntato Giuseppe Bommarito e il Carabiniere scelto Pietro Morici. L’agguato, compiuto da un commando mafioso, rappresenta uno dei momenti più bui della lotta alla criminalità organizzata in Italia.
Pagina aggiornata il 27/02/2025